Non si può essere felici da soli
Dal 2015 al 2019 il passo è breve. Avevamo incontrato Papa Francesco il 28 febbraio di quattro anni fa ed ecco sabato 16 marzo un altro coinvolgente incontro. Al cospetto di 7000 cooperatori, un emozionato Gardini, presidente di Confcooperative, ricorda i 100 anni di questa associazione di categoria alla quale aderisce anche il credito con le sue BCC-CR sparse su tutto il territorio nazionale. Un discorso toccante quello di Bergoglio, che più volte ha alzato il volto dal foglio per approfondire temi a lui tanto cari: «Interpretare la cooperativa in questo mondo vuol dire andare controcorrente rispetto alla mentalità del mondo, ostinarsi a restare umani, scoprire che la vera ricchezza sono le relazioni e non i meri beni materiali». «Non si può essere felici da soli»: è questo il messaggio che ha riecheggiato nella sala Nervi dove 14 mila occhi scrutavano papa Francesco alla ricerca di un segnale forte per dare nuovo impulso nel credere nella cooperazione anche in un mondo dove l’individualismo continua ad essere presente. «Il vostro modello cooperativo, proprio perché ispirato alla dottrina sociale della Chiesa - ha continuato il Santo Padre - corregge certe tendenze proprie del collettivismo e dello statalismo, che a volte sono letali nei confronti dell’iniziativa dei privati (…). Quando l’uomo si sente solo, sperimenta l’inferno. Quando, invece, avverte di non essere abbandonato, allora gli è possibile affrontare ogni tipo di difficoltà e fatica». Il Papa si è poi soffermato sul mondo femminile e sulle donne che fanno della cooperazione il loro stile di vita: «Il tema della donna dovrebbe tornare a essere tra le priorità dei progetti futuri in ambito cooperativo. Non è un discorso ideologico. Si tratta invece di assumere il pensiero della donna come punto di vista privilegiato per imparare a rendere la cooperazione non solo strategica ma anche umana. La donna vede meglio che cos’è l’amore per il volto di ognuno. La donna sa meglio concretizzare ciò che noi uomini a volte trattiamo come massimi sistemi».
Al termine Papa Francesco non si è sottratto a stringere mani e a benedire i tanti bambini presenti che hanno reso l’atmosfera festosa e familiare in vero spirito cooperativo.