Nei giorni scorsi, la BCC Vicentino ha ospitato nella propria sala conferenze, il prof. Federico Faggin: fisico, inventore e imprenditore.
Federico Faggin è il padre del microprocessore e di altre invenzioni che hanno rivoluzionato la tecnologia e il mondo in cui viviamo e durante l’incontro ha dialogato con il giornalista Piero Erle per presentare il suo ultimo libro “Irriducibile” edito da Mondadori.
Il prof. Faggin, dopo anni di studi e ricerche avanzate, ha concluso che c’è qualcosa di irriducibile nell’essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente.
Così il professore:
«Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi. È la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra un robot e un essere umano. In una macchina non c’è nessuna ‘pausa di riflessione’ tra i simboli e l’azione, perché il significato dei simboli, il dubbio, e il libero arbitrio esistono solo nella coscienza di un sé, ma non in un meccanismo».